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Una rivoluzione anti- corruzione?

E’ una rivoluzione il commissariamento degli appalti dove si scoprono tangenti.

La misura anti-corruzione decisa dal Governo Renzi deve ancora dimostrare la sua efficacia, ma le premesse sono buone.

Commissariare un appalto significa impedire che l’azienda che ha ottenuto illecitamente l’appalto possa ricavarne un profitto, permettendo contemporaneamente di portare avanti i lavori, ma sotto la direzione e la gestione del Commissario incaricato.

Ritengo sia un’ottima soluzione al bisogno di non interrompere le opere pubbliche, ma utilizzandone i ricavi per i risarcimenti. Il commissariamento, inoltre, può essere un buon deterrente contro il malaffare e <<un incentivo al rispetto della legalità perché la rende più conveniente delle bustarelle.>> come afferma Raffaele Cantone, Presidente dell’Autorità Anti-corruzione da marzo 2014.

Questa è la teoria, ma nella pratica occorre anche stabilire i requisiti che debbono possedere i commissari, onde evitare che, pure loro, siano corrotti. La creazione di un Albo con soggetti indipendenti, all’interno del quale i prefetti possano individuare chi nominare sulla base delle competenze richieste, diventa allora auspicabile ed indispensabile.

Ho letto l’intervista su L’Espresso fatta a Raffaele Cantone, i cui contenuti mi sono piaciuti perché esprimono serietà d’intenti e aria nuova.

A questo punto vi potreste chiedere qual è la funzione dell’Autorità Anti-corruzione, visto che il Commissario viene nominato dal Prefetto. Per capirlo dobbiamo distinguere due fasi: quella della prevenzione e controllo sugli appalti pubblici e quella post-controllo, in caso di corruzione.

I compiti di prevenzione e controllo spettato all’Autorità Anti-corruzione, ma quando viene scoperto il misfatto entrano in gioco i prefetti. I prefetti hanno poteri d’intervento e funzioni di rappresentanza generale del governo sul territorio.

Il commissariamento degli appalti in caso di corruzione va nella direzione giusta, speriamo non trovi troppi ostacoli applicativi.

Cinzia Malaguti

 

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