Come nascono le isole e tante curiosità

Come nascono le isole. Ogni isola ha un’età ben definita e una storia singolare. Le piante e gli animali che le abitano, essendo totalmente separati, hanno spesso sviluppato adattamenti unici e sorprendenti. Gli uomini hanno sempre cercato di colonizzarle ed intere nazioni sono formate da migliaia di isole. Ci sono poi le isole artificiali create dall’uomo in luoghi ad alta densità di popolazione e scarsità di terra. In questo articolo ti porto in un viaggio a volo d’uccello sul mondo delle isole perché conoscerle è il modo migliore di apprezzarle quando ci ospiteranno durante le nostre vacanze.

Isole vulcaniche e continentali

Alcune isole si sono formate in seguito all’eruzione dei vulcani sottomarini, altre sono i resti di antiche masse continentali sprofondate sott’acqua quando il livello del mare si alzò. Sono isole vulcaniche le Hawaii nell’Oceano Pacifico e molte isole del Mediterraneo. Stromboli, Vulcano, Lipari (isole Eolie), Linosa, Pantelleria, sono tutte figlie di giganteschi vulcani che hanno costruito nuovi territori emersi attraverso l’intensa attività eruttiva di sistemi vulcanici sottomarini che con colate di lava, nubi di cenere, piogge di lapilli, hanno dato vita ad interi arcipelaghi. Le isole Eolie, in Sicilia, sono nate dal fondo del mare a seguito delle eruzioni di vulcani sottomarini, poi piante ed animali hanno colonizzato la lava ormai fredda e poco dopo sono arrivati gli uomini che, ancora oggi, lottano contro il vento e il fuoco della terra per trasformare queste isole vulcaniche in giardini lussureggianti. Visitare le isole Eolie è sorprendente. Sono, invece, isole continentali lo Sri Lanka, parte della piattaforma continentale asiatica, e il Madagascar, parte della piattaforma continentale africana. Nel Mediterraneo sono presenti anche isole continentali; la Sardegna, la Corsica, le isole dell’arcipelago toscano facevano parte di un’antica terra emersa che collegava la penisola italiana alla Francia meridionale e occupava buona parte del Mar Tirreno. Ci sono poi anche le isole alluvionali come quelle della Laguna di Venezia, fortemente interessate dal fenomeno delle maree, ma lembi di terra così importanti che l’uomo non ha esitato a colonizzare.

La ricchezza naturalistica

Grandi o piccole che siano, le isole affascinano i naturalisti per le forme di vita che ospitano. Le isole che si sono separate dai continenti hanno conservato le specie vegetali e animali che vi dimoravano prima della separazione dalla terra ferma. Non si potrebbe spiegare altrimenti l’esistenza nella Nuova Guinea di animali terrestri affini a quelli dell’Australia settentrionale, né ignorare il fatto che molti rettili presenti nell’isola di Lampedusa sono in realtà simili a quelli che popolano il nord dell’Africa, in particolare la Tunisia. Le isole oceaniche come le Hawaii, emerse dalle acque grazie a vulcani, erano ovviamente deserte all’inizio, sono state poi abitate da piante e animali giunti nel corso del tempo e anche in autonomia (cioè non portati dall’uomo) come uccelli, pipistrelli, insetti, ma anche piante il cui seme può viaggiare per centinaia di miglia sul mare aperto prima di approdare su un’isola, per non parlare delle noci di cocco che galleggiando sono arrivate ovunque nel mondo, a tal punto che non è più chiara la loro origine.

Il fatto sorprendente è che le piante e gli animali sulle isole, essendo totalmente separati, hanno spesso sviluppato adattamenti unici, come le iguane marine delle Galapagos, derivate da una specie terrestre originaria del Sud America, sono in grado di nuotare e di immergersi; altrettanto hanno fatto alcuni uccelli che hanno perso la capacità di volare come il cormorano attero e come il pinguino che cattura i pesci nuotando ed immergendosi. Molti animali sulle isole diventano giganti come i draghi di Komodo e le testuggini delle Galapagos e delle Seychelles, ma più spesso accade il contrario; infatti, la mancanza di piante e cibo spinge gli animali che vivono sulle isole a diventare piccoli, nel corso delle generazioni, per consumare di meno, come l’elefante nano vissuto in Sicilia nella preistoria. In assenza di competitori e di nemici, inoltre, molti organismi delle isole diventano fragili, vulnerabili e spesso soccombono in presenza di forme di vita più moderne, come il dodo, un piccione cresciuto a dismisura e incapace di volare, che si è rapidamente estinto nell’isola Mauritius non appena uomini, cani e gatti sono arrivati sull’isola.

Le dimensioni delle isole e altre curiosità

L’isola più grande del pianeta è la Groenlandia, nel Nord America, Oceano Atlantico; seguono la Nuova Guinea, il Borneo e il Madagascar. La più grande isola del Mediterraneo è la Sicilia. Intere nazioni sono formate da isole: il Giappone ne ha 6852, mentre le Filippine sono l’insieme di 7107 isole. Fra le isole meno abitate del mondo c’è quella di Ellesmere, a nord del Canada, che ha appena 146 abitanti. Al di là delle dimensioni, gli uomini hanno da sempre colto le opportunità offerte dalle isole (difesa, commerci); Venezia, ad esempio, nacque per assicurare protezione a popolazioni minacciate e si trasformò, in seguito, nello splendido ed efficiente centro di commerci; Amsterdam nacque su un sistema di isole basse e costiere; New York ha il cuore a Manhattan che si trova in un’isola dell’estuario del fiume Hudson. Anche isole part-time hanno attirato gli uomini, la più famosa è Mont St Michel, al largo della Francia settentrionale, che si separa dalla terraferma in occasione dell’alta marea che qui può avere un’escursione anche di 14 metri.

Ci sono poi le isole artificiali create dall’uomo soprattutto in luoghi con alta densità di popolazione e scarsità di terra, come l’aeroporto internazionale del Kansai in Giappone, progettato da Renzo Piano, ma anche l’aeroporto internazionale di Hong Kong. Di fronte alla città di Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, sono state costruite tre isole artificiali, le Palm Islands, che ospitano hotel e ristoranti.

Buona vita!

Cinzia Malaguti