Cinema – Inferno
Ritorna sugli schermi cinematografici Tom Hanks nei panni di Robert Langdon, il professore di simbologia già interpretato nei film Il codice da Vinci e Angeli e demoni; anche Inferno è tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore statunitense Dan Brown. E’ un frizzante thriller ambientato principalmente a Firenze tra arte, inseguimenti, visioni e fanatismi.
La regia di Ron Howard (sì, il rosso di Happy Days) conferma anche in Inferno la sua abilità ad ottenere, attraverso le inquadrature ed i movimenti della macchina da presa, un ottimo effetto suspense. La bravura di Tom Hanks è qui affiancata da quella della giovane Felicity Jones, nel ruolo di Sienna.

La trama. Inferno inizia con l’inseguimento di Bertrand Zobrist, un losco scienziato che vuole ridurre il sovraffollamento del pianeta attraverso il rilascio di un virus. Zobrist muore, ma non alcuni adepti che sono alla ricerca delle tracce che li conducano al deposito del virus per poi rilasciarlo. Ci sono i cattivi, ma ci sono anche i buoni, quindi sono a caccia del virus anche squadre speciali con l’obiettivo di contenerlo e renderlo innocuo. Il professore Langdon è lo strumento inconsapevole degli uni e degli altri e c’è pure di mezzo il suo rapimento, oltre a quello della preziosa maschera di Dante con i suoi segreti. La scena della caccia al virus si sposterà brevemente a Venezia, per poi tornare a Firenze e concludersi a Istanbul, in Turchia. Non vi racconto altro della trama per non precludervi il piacere di vedere questo intenso thriller.


L’ambientazione. Inferno è ambientato principalmente a Firenze e molto belle sono le inquadrature a volo d’uccello sulla città, in particolare su Ponte Vecchio, Palazzo Vecchio, Piazza della Signoria; diverse scene sono girate nel bellissimo Salone dei Cinquecento, dove Giorgio Vasari ha affrescato la grande parete est illustrando mirabilmente la vittoria fiorentina della Battaglia di Marciano, dove cadde definitivamente Siena e Firenze divenne potenza assoluta in mano alla famiglia Medici; su di un vessillo in alto si può leggere “Cerca trova”; si narra che il Vasari lo abbia scritto dando un indizio per cercare il dipinto della Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci che sarebbe dovuto essere sulla stessa parete, sotto al suo. Se ne parla in Inferno e il film dedica a questi preziosi affreschi diverse inquadrature. Gli affreschi del Vasari non sono gli unici riferimenti artistici del film, anche l’Inferno di Dante illustrato da Sandro Botticelli è in bella mostra, anzi è un riferimento importante della trama.

Molti critici hanno segnalato parecchie differenze tra il romanzo di Dan Brown e la versione cinematografica, ma si sa che le esigenze di spettacolo, proprie di un film, richiedono qualche variazione sul tema.
Cinzia Malaguti