Anima ed epigenetica
Anima ed epigenetica. Appunti dal Convegno “Dalla cellula all’anima nell’era dell’epigenetica. Approccio clinico integrato nel supporto e nella prevenzione” – Bologna 11 settembre 2022.
Fino al secolo scorso si credeva che il destino fosse determinato dal DNA alla nascita, ma gli studi intrapresi hanno smentito questa teoria, tant’è che gemelli omozigoti, quindi con lo stesso DNA, possono sviluppare storie personali e cliniche completamente diverse. Allora, si sta capendo il ruolo dell’ambiente nella capacità di attivare o silenziare l’espressione dei geni e l’epigenetica è proprio la scienza che studia l’influenza dell’ambiente nel determinare il nostro stato di salute o malattia. Gli stimoli ambientali in cui vivono le nostre cellule sono di tipo fisico, atmosferico, mentale, emotivo, spirituale. L’importanza della connessione mente-corpo è ormai un dato di fatto, ma è la spiritualità, la connessione con l’Anima, che ci dà il senso di scopo, a fare la differenza. I giorni più importanti della tua Vita sono due: quello in cui sei nato e quello in cui capisci il perché.
Metafora della carrozza. Il filosofo Gurdjieff paragona l’essere umano ad una carrozza destinata al trasporto di un passeggero in cui la carrozza è il nostro corpo, il cavallo sono le emozioni, il guidatore è la mente, il passeggero è l’Anima, la Coscienza, che dice dove andare. Questa metafora dà bene l’idea di quanto sia importante la connessione tra le parti e di come una cattiva comunicazione tra le parti possa portare il passeggero dove non vuole andare. L’insieme è molto più delle caratteristiche delle singole parti.
La spiritualità è parte del nostro essere umani perché deriva dalla nostra specificità legata allo sviluppo del cervello, rispetto agli altri esseri viventi. Siamo esseri straordinari progettati per vivere una Vita straordinaria. Spiritualità non va confusa con religione perché la religione è solo una sua modalità espressiva ed anche una persona atea può essere profondamente spirituale.
Anima ed epigenetica. Il senso di scopo lo troviamo scoprendo e coltivando i nostri talenti che ci guidano nella migliore espressione di noi stessi, la missione della nostra Vita. Il senso di scopo ci rende vivi, attivi, migliora l’autostima, l’umore, siamo più disponibili all’ascolto, più amorevoli, più socievoli, più positivi, più felici. Il pensiero cambia la nostra biologia, se positivo attiva una serie di neurotrasmettitori che fanno bene alle cellule del nostro organismo, se negativo le deprime e, se prolungato, innesca condizioni di stress cronico silente che non promette niente di buono. Cambiando atteggiamento, abbiamo un potere enorme perché siamo programmati per essere più forti dei geni (come la neuro-plasticità ci insegna) e dell’ambiente, grazie al pensiero.
Sono quattro i pilastri che ci permettono di invecchiare bene e sono tutti correlati allo stile di vita, all’ambiente: alimentazione naturale, attività fisica costante, integrazione alimentare, pensiero e gestione dello stress. Noi siamo come mangiamo, beviamo, ci muoviamo, pensiamo, respiriamo, così diventiamo. L’alimentazione è responsabile della maggior parte delle malattie; le malattie croniche sono il risultato di disturbi del metabolismo. Lo stress cronico, poi, che nasce da agenti stressanti psico-sociali, ha un grande impatto sul nostro stato di salute. Le emozioni influenzano la nostra biochimica e, se sono positive, bene, ma se sono negative e prolungate o irrisolte, generano stress cronico, terreno fertile per lo sviluppo di svariate patologie. Tu diventi quello che pensi, che tu lo voglia o no. D’altra parte è la fisica quantistica che ci ricorda che l’osservatore è in grado di modificare osservando ciò che è osservato.
Le battaglie per la salute si vincono prima di tutto dentro di noi, nella nostra Anima; le chiavi sono integrazione delle nostre esperienze, gratitudine, perdono.
Cinzia Malaguti