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Bergamo Alta e il villaggio Crespi

Il percorso che qui vi propongo attraversa le verdi colline bergamasche per approdare a Bergamo con la sua Città Alta scrigno di tesori inaspettati e a Crespi d’Adda, il villaggio operaio di fine Ottocento che l’Unesco ha voluto tra i Patrimoni dell’Umanità.

Bergamo Alta

Bergamo mi ha sorpresa! Ho trovato una città alta, la Bergamo medievale raccolta sul colle, dotata di tesori architettonici ed artistici unici, una bellezza antica che i bergamaschi sanno custodire con sobrietà ed intelligenza. Il divieto di costruire grattacieli nella città bassa per non compromettere la bella vista sulla città alta me li ha resi subito simpatici.

Bergamo Alta, panoramica
Bergamo Alta, panoramica
Bergamo Alta, le mura
Bergamo Alta, le mura

Bergamo Alta è una città con una forte impronta medievale, ma armoniosamente integrata con elementi architettonici civici della dominazione veneziana; troviamo allora le antiche mura medievali rinforzate dai bastioni veneziani, ma troviamo anche la medievale Piazza Duomo affiancata alla veneziana Piazza Vecchia con le sue strutture civiche. Passeggiando per le irregolari e strette vie medievali della Bergamo Alta non vi sarà difficile immaginare mercanti ed artigiani dell’epoca indaffarati e chiassosi o fedeli e timorati di Dio in procinto di entrare nella chiesa ad espiare i loro peccati, per poi tornare repentinamente nel presente con il profumo del pane appena sfornato o con il colore a tinte gialle delle vetrine che espongono il dolce tipico.

Bergamo Alta, Basilica di Santa Maria Maggiore e Mausoleo Colleoni
Basilica di S. Maria Maggiore e Mausoleo Colleoni
Bergamo Alta, Basilica di Santa Maria Maggiore
Bergamo Alta, Basilica di Santa Maria Maggiore
Bergamo Alta, Basilica di Santa Maria Maggiore, interno
Basilica di Santa Maria Maggiore, interno barocco

Bergamo Alta ha la chiesa romanica architettonicamente più bella che io abbia visto (e ne ho viste tante!): è la Basilica di Santa Maria Maggiore. La Basilica di Santa Maria Maggiore fu costruita a partire dal 1137, vi consiglio di girarci attorno ed osservarla dalle vie che vi confluiscono per ammirarla da diversi punti prospettici, scoprirete la bellezza sobria di un’arte, quella romanica, che qui ha saputo dare il meglio di sé. L’interno della Basilica di Santa Maria Maggiore cambia completamente stile e dalla sobrietà ed essenzialità romaniche diventa sontuoso ed appariscente, diventa barocco; la struttura interna è a croce greca e le decorazioni la percorrono in lungo ed in largo, si collocano nel periodo che va dal 1500 al 1700 (periodo arte barocca) e sono davvero grandiose e uniche, davvero affascinanti. La Basilica di Santa Maria Maggiore fu voluta dai bergamaschi e da essi finanziata per un voto fatto alla Madonna affinché li proteggesse dalla peste. Di fianco e ad essa unita, ma con distinto accesso, si trova la Cappella Colleoni, mausoleo voluto dal condottiero bergamasco Bartolomeo Colleoni, realizzato in stile rinascimentale; noterete lo stacco architettonico tra la romanica Basilica di Santa Maria Maggiore ed il rinascimentale Mausoleo Colleoni ad essa addossato.

Bergamo Alta, Basilica di Santa Maria Maggiore, interno barocco
Basilica di Santa Maria Maggiore, interno barocco
Bergamo Alta, Mausoleo Colleoni addossato alla Basilica di Santa Maria Maggiore
Mausoleo Colleoni e Basilica di S.Maria Maggiore
Bergamo Alta, Duomo, interno
Bergamo Alta, Duomo, interno

Di fianco alla Basilica di Santa Maria Maggiore si trova il Duomo o Cattedrale di Sant’Alessandro, protettore di Bergamo. La facciata esterna del Duomo è in stile neoclassico, piuttosto comune, ma l’interno è, anche qui, di un bel barocco, certo non ai livelli superlativi della Basilica di Santa Maria Maggiore, ma merita la visita, soprattutto perché dalla piazza Duomo non si percepiscono le sue grandi dimensioni che, invece, si rivelano mettendo piede all’interno.

Bergamo Alta, Piazza Vecchia, fontana Contarini e Palazzo della Ragione
P.zza Vecchia, fontana Contarini e Pal. della Ragione
Bergamo Alta, la Torre Civica detta il campanone
Bergamo Alta, la Torre Civica detta il campanone

La piazza centrale e più frequentata di Bergamo Alta è Piazza Vecchia, la piazza civica voluta dai veneziani e collegata alla medievale Piazza Duomo da una zona porticata; la Piazza Vecchia è caratterizzata dalla presenza della bella fontana Contarini, del Palazzo della Ragione e della Torre Civica, chiamata dai bergamaschi “il campanone“.  Molto curiosa la tradizione legata ai rintocchi delle campane della torre civica a cui i bergamaschi sono ancora oggi molto legati: ancora oggi alle ore 22 di ogni sera, il campanone suona per ben 8 minuti i suoi 100 rintocchi, quelli che in passato annunciavano la chiusura notturna dei portoni delle mura venete. Sulla facciata del Palazzo della Ragione si trova il bassorilievo raffigurante il Leone di San Marco con il libro aperto, a significare che la città fu annessa al dominio veneziano con un accordo, in pace, non con una lotta di conquista, in quel caso il libro sarebbe chiuso.

Bergamo Alta, Palazzo della Ragione, particolare bassorilievo Leone di San Marco con libro aperto
Pal. della Ragione, Leone San Marco con libro aperto
Bergamo Alta, particolare medievale
Bergamo Alta, particolare medievale

Come giungere a Bergamo Alta. Si giunge a Bergamo Alta a piedi, attraverso le scalinate che da più punti la collegano alla parte bassa della città, oppure con la funicolare, oppure con l’autobus; l’utilizzo dell’automobile è invece vietato in alcune giornate: durante tutti i fine settimana estivi e tutto l’anno la domenica pomeriggio.

Bergamo, funicolare
Bergamo Alta, funicolare

Villaggio Crespi

Il Villaggio Crespi si trova in località Crespi d’Adda, frazione del comune di Capriate San Gervasio, a circa 20 chilometri da Bergamo. Il Villaggio Crespi è l’antico villaggio di operai, annesso al cotonificio Crespi, voluto dalla famiglia Crespi per ospitare i lavoratori ed i loro familiari, in prossimità della loro fabbrica. Il villaggio Crespi è Patrimonio dell’Umanità Unesco per il suo valore architettonico, sociale ed industriale.

Villaggio Crespi, veduta aerea
Villaggio Crespi, veduta aerea

Era il 1878 quando Cristoforo Benigno Crespi acquistò la terra per costruirvi un cotonificio; la scelse vicino al fiume Adda, in una zona di pendenza del suo corso, in modo da sfruttarvi l’energia per far funzionare la sua fabbrica. Fu però il figlio Silvio che decise di affiancare agli stabilimenti un vero e proprio villaggio, dove far alloggiare una parte dei suoi operai con le loro famiglie, analogamente a quanto aveva visto realizzarsi nell’Inghilterra della rivoluzione industriale, dove aveva soggiornato.

Villaggio Crespi, ingresso alla fabbrica
Villaggio Crespi, ingresso alla fabbrica
Villaggio Crespi, la fabbrica
Villaggio Crespi, verso l’ingresso della fabbrica

Silvio Crespi era un imprenditore illuminato e il suo progetto si basava sul principio che se stavano bene gli operai stava bene anche la sua azienda nella quale essi lavoravano, in quanto sarebbero stati più produttivi. A est dell’opificio fece allora costruire una cinquantina di case per gli operai e le loro famiglie, allineate ordinatamente lungo strade parallele e circondate da giardini, destinate ad accogliere uno i più nuclei familiari. Il villaggio operaio era dotato di chiesa, scuola, ospedale, campo sportivo, teatro ed altre strutture comunitarie. Un “lusso” per gli operai dell’epoca. Accanto alla fabbrica fecero costruire la dimora della famiglia Crespi, un bel castello, ma eccessivamente dominante sul villaggio. La chiesa non fu dotata di campanile in quanto il ritmo della giornata doveva essere dato dalle sirene d’inizio e fine lavoro della fabbrica; aggiungo inoltre, grazie ad un gradito suggerimento, che il campanile non fu fatto costruire nel villaggio perché simbolo del paese dovevano essere le due ciminiere della fabbrica. La progettazione delle case degli operai e dei capi reparto fu fatta con cura e nel rispetto di canoni stilistici che vanno dal neogotico lombardo al classicismo, insomma furono e sono delle belle case. Il paese è, infatti, abitato ancora oggi e conserva lo schema urbano e l’aspetto architettonico originari. La fabbrica, tuttavia, ha cessato la sua attività nel 2003.

Villaggio Crespi, dimora della famiglia Crespi di fianco alla fabbrica
Villaggio Crespi, dimora della famiglia Crespi 

Dal 2013 il complesso immobiliare della fabbrica è stato acquistato dal Gruppo Percassi, ma le attività di ristrutturazione sono attualmente (2016) ferme a causa di un contenzioso con il comune per le opere infrastrutturali. Il progetto del Gruppo Percassi è di farne il quartier generale del gruppo e polo culturale.

Fiume Adda nei pressi del Villaggio Crespi
Fiume Adda nei pressi del Villaggio Crespi

Non perdetevi una bella passeggiata verso e lungo il fiume Adda, davanti al complesso industriale.

Buone visite!

Cinzia Malaguti

 

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